La possibilità di istituire il corso di laurea in medicina presso l’Università della Basilicata diventa sempre più concreta. Ci sono le risorse, si è avviato l’iter burocratico. Adesso è necessario lavorare al progetto: strategia, missione e qualità.
Serve un sanità che sia all’altezza di questa sfida, una riforma del sistema che non sia il sipario da far cadere su un direttore generale per metterne un altro. Un piano sanitario che sappia da una parte individuare le soluzioni alle criticità che questa pandemia ha acuito e dall’altra anticipare innovazione e praticare qualità. Come la Regione Basilicata starà nel dibattito sul MES tutto orientato ad investimenti in sanità? C’è un progetto, a distanza di decenni dalla sua istituzione, da ricostruire anche per l’Università della Basilicata, il cui ruolo è fondamentale per dare qualità, essere motore e guida autonoma e scientifica di un processo tutt’altro che semplice. Tocca anche al mondo della sanità lucana, alle sue rappresentanze cogliere e partecipare a questa sfida. Adesso è anche il momento di uno scatto in avanti per la città capoluogo di regione poiché anche dalla qualità del contesto urbano e dei servizi si misurerà la vittoria di questa difficile ma entusiasmante partita.
Per conseguire questo primo risultato hanno concorso a vario titolo tutti i soggetti istituzionali insieme ad Unibas. Un grazie a tutti. Ma non si può evitare di sottolineare alcune cose molto oggettive: gli investimenti per l’Università della Basilicata vengono da lontano e molto spesso sono stati criticati da forze politiche a sostegno del Governo Bardi che aggiunge 4 ml di euro all’anno ai 10 ml di euro già stanziati dai governi del centrosinistra per tutti corsi di laurea. E poi come non osservare che questa scelta è innanzitutto del Governo Conte di una chiara maggioranza politica che lo ha fatto nascere e che lo sta sostenendo. Qualche buontempone al governo della regione e della città di Potenza spara contro i Ministri potentini per la vicenda migranti positivi al Covid, peraltro affrontata con determinazione, e tende ad accreditarsi il risultato della istituzione del corso di laurea in medicina. Qualche selfie di troppo e qualche sbornia da potere e poltrona sta accecando chi avrebbe dovuto semplicemente osservare che tutto ciò è possibile grazie innanzitutto al Ministro Roberto Speranza e all’attenzione del ministro Manfredi.
Tutto ciò consegniamolo al teatrino della politica e prepariamoci a vincere una partita che non sarà semplice. Dire la verità e provarci sono le sfide di questa classe dirigente.