Per il consigliere regionale del Pd “vincere o perdere è il gioco della democrazia; ciò che non può accadere è mettere in gioco la democrazia”
“Non basta genericamente accusare il presidente Santarsiero che, nell’esprimere il suo parere, abbia avuto ragioni politiche senza esplicitare quale siano”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza che aggiunge: “Chiedo ai capigruppo della maggioranza di esplicitare quali siano le motivazione politiche poiché potremmo dare, eventualmente, un contributo a questo dibattito. È già accaduto che le ragioni politiche prevalessero sugli il interessi di comunità: ricordate la battaglia contro l’art. 38 della legge Sblocca Italia, il referendum e l’epurazione? Rispetto per tutte le posizioni, tanto più per quelle che sembrano assumere una maggiore sintonia con i cittadini”.
“Credo sia il momento – continua – che le minoranze consiliari esprimano da una parte pieno sostegno alle posizioni del presidente Santarsiero e dall’altra, avendo alcune anche responsabilità di governo, assumano la responsabilità di percorrere la strada di una leale collaborazione. La scelta che sembra configurarsi (voto il 26 maggio) non può essere solo avversata da minacce di denuncia in Procura della Repubblica e di ricorso al Tar sul decreto della Franconi ma, per chi è forza di governo, si devono determinare atti conseguenti e coerenti”.
“Anche gli stessi capigruppo della maggioranza – dice – si assumano la responsabilità di aver gestito tardi e male la ricerca della leale collaborazione. Posso dirlo con tranquillità, visto che il balletto sul voto è stata una delle motivazioni che hanno portato ad autosospendermi dal gruppo Pd”.
“Ora, ognuno per propria parte responsabilmente – conclude Lacorazza – metta fine a questa tarantella e nei prossimi giorni si dia certezza sulla data del voto. Vincere o perdere è il gioco della democrazia; ciò che non può accadere è mettere in gioco la democrazia”.